L’incontro fantastico tra un padre, morto giovane negli anni Cinquanta, e un figlio, ormai sessantenne, che lo ha sempre cercato. Il padre è Vittorio e il figlio è Walter Veltroni, ma i due protagonisti potrebbero essere ogni padre e ogni figlio di questo Paese meraviglioso e dannato; uno spettacolo sull’assenza, sul bisogno di relazione, sulla dolorosa bellezza della ricerca delle radici della propria vita.
Qual è l’eredità di un padre che non c’è mai stato? Forse la malinconia, certe tristezze improvvise, la voglia di scherzare e di prendersi in giro, il ricordo commosso della donna che li ha amati. Ciao è un viaggio attraverso il dolore della perdita e la meraviglia della ricerca delle proprie radici, dove le parole si mescolano e si intrecciano fino a rivelare ciò che unisce davvero un padre e un figlio.
L’incontro immaginario tra i due diventa l’occasione per raccontare anche due Italie che si raccontano e si incrociano: quella degli ideali nati nel secondo dopoguerra e quella delle crisi successive. La messinscena, infatti, è arricchita da video e immagini dell’archivio Rai e dell’Istituto Luce che ripercorrono la nostra memoria storica. Nel dialogo tra queste due creature, che si svolge in un irreale tramonto che non finisce mai, si snoda la storia del Paese, una storia di cui i due sono stati testimoni e protagonisti. Così, si interrogano anche sui grandi significati dell’esistenza umana e della trasmissione della memoria.
Perciò, una sera, in una Roma livida e bellissima, un uomo ritorna a casa dal figlio ormai cresciuto. Il ragazzo, diventato forte e geniale, sa di aver subito quella mancanza, di averla cercata in mille gesti, di averla trovata, a volte, in sua madre e poi di averla protratta, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Ora ecco finalmente davanti a lui, catapultato direttamente dagli anni Cinquanta, suo padre, quella figura cercata e soddisfatta in molte malinconie. Allora, inizia una chiacchierata senza tempo, in un percorso che evita il rancore e cerca le vicinanze. L’unica possibile è in quella donna che li ha uniti e che, anche dopo la sua perdita, li ha fatti in fondo ritrovare.
Walter e Vittorio Veltroni scavano nella memoria l’infanzia dell’uno e la giovinezza dell’altro, dei perché mai trovati e forse introvabili: Ciao dimostra che la ricerca della nostra provenienza, di chi eravamo, è un bisogno primario, che non si può contrastare neppure quando la ragione ci suggerisce che dovremmo arrenderci alla realtà del tempo che passa e porta via i nostri affetti più cari.
Con Massimo Ghini e Francesco Bonomo
Teatro Quirino Vittorio Gassman
Dal 10 al 22 ottobre 2017
via delle Vergini, 7 00187 Roma
Info: botteghino 06.6794585 – biglietteria@teatroquirino.it
Orari spettacoli: da martedì a sabato ore 21 – domenica ore 17
giovedì 12 e giovedì 19 ottobre ore 17 – mercoledì 18 ottobre ore 19